Ancora meglio…cosa accade quando l’”eco” si insinua nelle nostre amatissime passerelle? Accade che una fashion stylist, sentendosi particolarmente affine al tema, da di matto e appare al pubblico durante una delle sue presentazioni della nuova collezione completamente rasata a zero. In questo specifico caso, avrai capito, sto parlando di Vivienne Westwood, madre della moda punk dei tempi d’oro. La nota stilista dalla caratteristica chioma fulva è talmente decisa a sostenere la lotta ai cambiamenti climatici che ci ha letteralmente “dato un taglio”, determinata a lasciar spazio alla sua reale capigliatura bianca perché “fiera della sua età” e, soprattutto, per sensibilizzare. Il tutto ovviamente durante la Parigi Fashion Week.
E’ proprio lei l’autrice della questione amletico-esistenziale con cui ho aperto il post: il suo intento è quello di far riflettere le giovani fashion victims che affollano i negozi delle nostre città (e il web) sul fatto che è sempre meglio andarci piano con gli sprechi.
In altre parole, se proprio non ci si vuole rasare i capelli, almeno è preferibile scegliere un solo abito che piace davvero, piuttosto che mille tanto per fare numero.
Se il suo sostegno a Greenpeace e la sua esortazione a investire sul mondo, piuttosto che sulla moda, è certamente ammirabile, non tutti gli stilisti hanno scelto questa via.
C’è chi, infatti, appare decisamente più confuso e ha ben pensato di creare una connessione tra abito e natura piazzando i modelli nel bel mezzo della foresta (dell’Haldon Forest Park, a Devon, per la precisione). Ti starai chiedendo: “ho capito bene??”
Si, hai capito bene.
L’idea è nata sotto il progetto Fashion Footprint per opera di simpatici stilisti inglesi del London College of Fashion. Sottolineo il supporto di grandi nomi dell’eco-fashion made in UK, come Orsola de Castro, realizzatrice del London Fashion Week’s Estethica show. L’intento è quello di fare luce sui problemi dell’ecosistema e dell’impatto sociale da parte dell’industria tessile e della moda. Secondo te, ce l’hanno fatta?
Partiamo dal concetto che c’è una bella differenza tra un brand che veramente sta aiutando il pianeta e chi lo fa solo perché fa tendenza. E come dare loro torto, se le imprese hanno notato una notevole crescita dei consumi solo conferendo al loro marchio l’attributo “green”?
Per chi fa marketing, infatti, spesso le parole eco, green, ecosostenibile eccetera eccetera sono, appunto, solo parole; senza tener conto che non c’è una definizione precisa sul tema.
Un vestito è infatti “sostenibile” per quanto riguarda i materiali, i metodi di lavorazione, l’etica, l’impatto ambientale o…?
La realtà è che è piuttosto soggettivo: uno stilista può fregiarsi dell’aggettivo green perché predilige i materiali organici, un altro perché usa oggetti riciclati e così via.
E’ senz’altro green il brand made in Italy eXkite di Enzo Mancini: esso realizza giacche e gilet riutilizzando i vecchi tessuti delle vele da kitesurf. Si tratta di un bellissimo esempio di riciclaggio creativo, intelligente e che assicura prodotti più che resistenti.
Un altro esempio interessante: sappi che di vegano non esiste solo il cibo. Stella McCartney si definisce infatti una “stilista vegana”, combatte l’uso di materiali di origine animale e difende la moda ecosostenibile. In altre parole, non vedrete mai delle pellicce sulle passerelle delle sue collezioni.
Arriviamo però al punto: quali sono gli atteggiamenti dei nostri marchi made in Italy verso il tema?
Di questo se n’è occupata Greenpeace in persona, stilando una lista (la Detox Catwalk) di 24 marchi globali in base al loro impegno nell’eliminazione delle sostanze tossiche dalle loro produzioni. Tra essi, troviamo nomi a noi più che conosciuti, come Valentino, Benetton e Armani.
E come si sono piazzati i nostri idoli? Si saranno classificati come convinti protettori dell’ecosistema oppure saranno stati marchiati come menefreghisti ambientali?
In testa troviamo proprio Valentino e Benetton, anzi, soprattutto Valentino, che marcia a fianco di Greenpeace per combattere contro la deforestazione. Ha pure eliminato ogni sostanza tossica dalle sue realizzazioni.
Se i risultati sono questi, che dire, ben venga!
Esiste però un piccolo spiraglio di innocente vocazione verso una vita rispettosa dell’ambiente, lontano dalle influenze del business dei grandi brand. Questo è il caso del marchio del romano Federico Ciacci, Maison Demode, nato nel 2010.
Le sue t-shirt sono la rappresentazione di una creatività che unisce una passione autentica per il fashion e per la natura, in egual modo. Finalmente non si tratta di prodotti fini a se stessi ma ogni creazione fa riferimento a valori come l’amicizia, l’amore e l’equilibrio, ovviamente senza danneggiare l’ambiente.
Tutto questo condensato di riferimenti non si è manifestato a caso: nasce infatti dall’adesione alla cultura buddista, che traspare chiaramente dalle sue stampe. L’invito è di rispettare il prossimo, se stessi e vivere una vita all’insegna della libertà.Ah, e una parte dei ricavi viene pure devoluta a sostegno dell’Onlus. Finalmente qualcosa in linea con la nostra mission esiste.
Per concludere il tema di oggi, ti lascio con una bella carellata di foto dell’ Eco Fashion Week di quest’anno, ottava edizione, tenutosi a Vancouver. Non so a te, ma a me ha fatto riflettere.
Il 29 Maggio a pochi km da Udine Atelier Italiano organizza l'evento, annuale, SFILATA di fine corso per tutte le allieve del metodo Atelier Italiano!
Maria Luisa insegna, e lo fa da tutta la vita, a realizzare abiti su misura utilizzando il suo brevetto. Gli anni sono passati ma la sua passione è rimasta intatta, dopo essere andata in pensione - si fa per dire - ha continuato con la verve e la forza di sempre a cucire, confezionare e a insegnare.
Grazie al metodo brevettato Atelier Italiano, Maria Luisa ha potuto insegnare a migliaia di allieve di tutte le età e competenze nell'ambito della sartoria a concepire, "cartamodellare" e confezionare ogni tipologia di abito!
La versatilità e l'intuitività di questo innovativo (nonostante il brevetto originale sia depositato nel 1967) sistema lo rende perfetto per studentesse, casalinghe, professioniste, pensionate ... che vogliano mettere in luce la propria creatività!
Leggi il resoconto dell'evento fashion di Udine: la sfilata dello scorso anno che si è tenuta a Pozzuolo del Friuli, Udine.
A partire dalle 18.00 Zugliano - Villa Job - sarà teatro di una serata di intrattenimento riservata a TUTTI!
L'apertura della serata modaiola di Udine sarà a ritmo di musica e giochi.
Seguirà a partire dalle 20.00 l'evento più atteso della serata, la sfilata di moda delle signore del Laboratorio Femminile che hanno realizzato i loro capi d'abbigliamento utilizzando il Metodo Atelier Italiano con la supervisione dell'occhio attento ed esperto di Maria Luisa.
Ogni modella indosserà il vestito da lei creato e personalizzato sulle proprie misure.
Durante la serata sarà possibile visitare l'esposizione di disegni realizzati dai bambini delle scuole di Pozzuolo del Friuli a tema "L'abito che vorrei..."
La serara fashion di Udine continua l'intervento di uno straordinario gruppo musicale, i Mesos, che accompagneranno con i loro ritmi incalzanti la serata.
L'evento fashion di Udine si tiene a Pozzuolo (Zugliano) il 29 Maggio, per tutti gli appassionati di moda è un'evento da non perdere, la serata sarà presentata dall'incredibile carisma di Enrico Pellizzari artista completo, poliedrico ed eccentrico che garantisce a ogni evento quell'inconfondibile simpatia che lo contraddistingue.
Enrico Pellizzari, quando non presenta incredibili serate legate al mondo della moda, si esibisce con il gruppo GiuliaPellizariBalladen(d) con una combinazione di scelte musicali che spazia tra vecchi e nuovi successi unita a conduzione ironica e coinvolgente.
La scuola del Laboratorio Femminile di Pozzuolo del Friuli, patrocinata dal comune stesso presenta l'evento Moda in Villa in collaborazione dell'Atelier Sartoria di Pozzuolo del Friuli, dell'azienda agricola e di floricultura Altieri nillo, Arimas Design di Feletto Umberto, I Mesos, Eclittica by Daniela, al Benzachi e il Centro Olos (centro per la diffusione di discipline olistiche) presso la straordinaria cornice di Villa Job!
E’ la storia di una blogger, di tessuti meravigliosi e introvabili, di cartamodelli e articoli di merceria talmente belli da sembrare usciti da un sogno. Ma prima ancora è la storia di una velista, di una Bretone con il mare nelle vene, appassionatasi al cucito. La famosissima rivista di moda Elle ne parlava poco tempo: “Cucire, il nuovo hobby delle ragazze “uber-trendy”.
“Mi chiamo Marine Crenn, sono Francese, ho quasi 40 anni e con la mia famiglia, sono arrivata a Bergamo nel 2011 dalla Bretagna, dove sono nata e cresciuta. Sono una figlia del mare: sono innamorata delle barche, sopratutto delle gare di vela. Per 15 anni ho gareggiato a livello internazionale, poi ne ho fatto il mio lavoro e la mia vita, lavorando come PR e team logistic manager per celebri skippers, per i Giochi Olimpici a Sydney…”.
Vi siete già chiesti cosa c’entri questa velista con un eshop di tessuti? Marine sbarca in Italia, seguendo il marito belga con i suoi bambini. Si ritrova senza un lavoro e senza il mare, ma ha una passione nata quando resta incinta del suo primo bimbo: il cucito.
Così, si siede davanti alla sua macchina e crea abiti per il suo bambino, pensando a quale attività svolgere come mamma espatriata. Ben presto si rende conto che trovare un’occupazione adatta alle sue competenze sarebbe stato impossibile. Destino vuole che nello stesso giorno, suo marito le racconti di un’amica olandese artefice di un eshop di mobili dal design nordico… Ecco l’idea giusta!
“Era dal mio arrivo in Italia che stavo cercando un sito italiano che potesse fornirmi i tessuti per le mie piccole creazioni e non ero mai riuscita a trovarlo. Così mi sono detta: facciamolo noi!”.
Supercut ha voglia di rivisitare il mercato della tradizionale merceria italiana, ancora poco presente online. Supercut è nato così: ispirato alla merceria francese, propone un eshop unico nel suo genere, che vuole rivisitare in chiave super trendy lo spirito della merceria italiana. Lo vuole svecchiare. Lo vuole rendere irresistibile, per dimostrare che il cucito non è più un hobby da nonna ma un nuovo modo di vestire, di creare con le proprie mani una moda unica e su misura.
Il sito propone tessuti e accessori per il cucito di qualità, creati dalle marche e dai designers più famosi nel mondo del «hand-made with love»: le bellisime stoffe fiorite della prestigiosa casa londinese Liberty, i disegni d’ispirazione cinese di Petit Pan da Parigi, la giocosità delle creazioni di Atelier Brunette, le sottilissime batiste e popeline di France Duval-Stalla, l’originalità delle stoffe cerate di Kitsch Kitchen, famosa marca olandese con accenti messicani, il tocco “Oh so British!” della merceria dal richiamo vintage Merchant&Mills, etc.
Per essere venduti da Supercut, un metro di cotone, un paio di forbici o un cartamodello non devono essere solo bellissimi, ma soprattutto avere una gran qualità.
Crisi economica, o forse spirito ecologico, fatto sta che oggi sitorna al gusto del “fatto in casa”. In tutto il mondo il cucito si fa con il web: blog sempre più numerosi, forum dedicati a tessuti o cartamodelli dove si possono condividere informazioni, foto, consigli... Sono sempre più le giovani che iniziano a cucire per realizzare dei graziosi abiti per i loro bambini o degli accessori per la casa. Stiamo assistendo ad un grande sviluppo di siti di vendita online, come “Etsy” o “A little Market”. Supercut intende rispondere alle richieste di queste sarte moderne, decise a creare e condividere. La soddisfazione? Indossare un vestito bello e fatto da se non ha prezzo. Impegnarsi a scegliere il modello, trovare il tessuto, tagliare, cucire, provare, ammirare, essere fiero di se stesso...
A Parigi ad esempio, questa passione per il cucito è proprio diventata un modo diverso di vestirsi. Il cucito è diventato l'hobby delle ragazze “Bobo” (abbrevazione di “borghesi e bohémien” tra cui studenti, artisti e creativi attenti alla produzione d’avanguardia) e questo stile casual chic fa ormai tendenza!
Non vi resta altro da fare che tirare fuori la macchina da cucire dalla soffitta e mettervi all’opera!
Supercut è una piccola azienda familiare, che si impegna per offrirti il meglio: qualità dei prodotti, selezione accurata, pagamento sicuro e un servizio di spedizioni alla velocità della luce! Il loro magazzino si trova in provincia di Bergamo. Spediscono in tutta l’Italia, in Europa e fuori Europa su richiesta.
Analizziamole dall'ultima:
"Sei povera?": ok, questa me la dovete spiegare... Una persona che cuce gli abiti o biancheria per la casa da sé è povera? E in che misura? Solo perché non va a comprare abiti confezionati o biancheria per la casa nei negozi? Ragazzi miei, informatevi sui prezzi al metro della seta, che è meglio! Inoltre tra tempo, materiali e design spesso un abito cucito da sé costa più di uno comprato in negozio.
Povera di denari? È da considerare capo per capo. Ricca di risorse e inventiva? Assolutamente sì!
Grazie, l'ho fatto io.
"Emancipati!": cercarsi urgentemente qualcuno che mi spieghi perché cucire (come cucinare, occuparsi del giardinetto di casa e fare aerobica) sono ritenute cose degradanti per le donne. Emancipazione significa libertà di scegliere se fare una cosa o no, cosa c'è di sbagliato se una donna decide di imparare a cucire?
Please, stop...
"Sono attività da carcerati": non nascondo che cucire sia un'attività che richieda tempo (comunque meno di quanto si pensi!) ma da qua ad accomunarlo ad un semplice "passatempo" -come un cruciverba- ce ne vuole! Raramente ho visto "passatempi" andarsene in giro per strada ed essere alla moda e su misura!
Ok, lesti a pranzare che dopo dobbiamo andare a cucire la nuova collezione di Dolce&Gabbana!
"Che palle": quando vi diranno che siete noiose, voi sparategli uno di questi meme qua sotto!!!
Cucire è divertente perché...
E' mimetico!
Una casa pulita è sinonimo di una macchina da cucire rotta.
Alla faccia di chi dice che non si ha tempo per fare dell'altro!
Ti rende supertosta!
Realizzazione.
Quando sei brava in quello che fai rendi epico anche qualcosa come il cucito.
Sì, sì... Tutti bravi a tirare quattro calci a un pallone... Vediamo quanti sono in grado di maneggiare aghi e forbici con la stessa maestria di un samurai!!!
Te la puoi tirare!
Cosa la società pensa che faccia, cosa i miei amici pensano che faccia, cosa mio marito pensa che faccia, cosa faccio realmente.
I tuoi animali ti somigliano.
Magari non comprarti un pappagallo... O un merlo indiano.
Ah sì, a scanso di equivoci, controlla anche che il gatto non abbia un miagolio sospetto!
Puoi fare scherzi spassosissimi!
Trova una scatola di biscotti. È piena di aghi, spilli per il cucito e bottoni. Li mangia lo stesso.
Ti permette sempre di essere informata sulle nuove tendenze.
Comunque un cantante (singer) migliore di Justin Bieber.
Le tue minacce vanno sempre a buon fine.
Ho tagliato la carta con le forbici da stoffa.
Ho già scritto che le tue minacce vanno sempre a buon fine?
Ho cucito il mio nome sulle tue magliette, così ti ricordi di chi sei.
Ti permette di farti una cultura.
La vita non è questione di trovare sé stessi. È questione di TROVARE IL TESSUTO PERFETTO E NON USARLO MAI!
Ti aiuta ad insegnare la matematica ai tuoi figli.
Pezza che ho cercato estenuamente+spoletta nuova di zecca di Aurifili+cartamodello perfetto=niente cena.
Qualcuno pensa ancora che cucire sia una barba? E che le sarte non abbiano senso dell'umorismo?
Ci vuole esperienza per cucire bene una pence, ed è di fondamentale importanza per la costruzione del capo. Capire questi due concetti ti aiuterà ad ottenere la vestibilità e il look che desideri per il tuo capo. Segnare il tessuto con attenzione, i punti e la pressione applicata al tessuto sono componenti essenziali per la creazione di una pence perfetta quando si confeziona un capo.
Cos'è una pence?
Le pences sono tecnicamente dei cunei di tessuto composti da base, lati, piega e punta. Possono essere posizionate simmetricamente sui lati di un capo o asimmetricamente se si vuole dare un tocco di design. Possono essere a cono o sagomate.
Come si fa una pence?
La precisione è fondamentale, quindi prenditi tutto il tempo necessario... Non correre, segna attentamente il tessuto. Puoi segnare le pence in diversi modi, sui tessuti delicati usa un filo apposito, la carta da lucido e la rotellina ti permettono di tracciare linee dritte, i gessetti puoi usarli per segnare l'inizio, la metà e la fine dei lati della pence. Usa il metodo che preferisci e che non rovina il tessuto.
Come cucire una pence conica
Come schiacciare una pence.
Le pences dovrebbero essere schiacciate nella direzione in cui sono cucite, in un procedimento che si chiama "fondere i punti". Dovresi sempre schiacciare le pences con una pressa apposita, altrimenti non fai altro che schiacciare la foma che hai creato cucendo la pence. La piega delle pence dev'essere sempre schiacciata verso il centro del capo o in basso verso l'orlo.
I tipi più comuni di pences e il loro posizionamento
Hai mai guardato la macchina da cucire e i punti disponobili domandandoti che diamine di punti fossero? Anche io. Le macchine da cucire variano per il diverso assortimento di punti che offrono alle sarte.
La mia ne ha circa un centinaio e la cosa può mettere in crisi! Quindi sono qua per aiutarti a conoscere i punti della tua macchina da cucire.
La verità è che sto scrivendo questo articolo con il manuale della macchina da cucire sotto mano, perché in tutta onestà, non uso questi punti e non so esattamente a cosa servano. Quindi non sentirti sola.
La tua macchina da cucire avrà punti differenti della mia o indicarli diversamente ma spero che l'articolo ti sia comunque di aiuto ad identificare i punti sulla tua macchina.
Ecco la prima batteria, si tratta dei punti che userai di più nel cucito:
Immagini prese dall'articolo originale
1) Punto dritto: il punto base che userai nella stragrande maggioranza dei casi.
2) Punto dritto con l'ago molto più a sinistra: questo ti aiuterò a cucire più a sinistra, se ti serve.
3) Punto di chiusura automatico: punto di chiusura automatico all'inizio e alla fine del cucito senza il bisogno di fare l'impuntura.
4) Punto di chiusura: questo punto farà un punto annodato invisibile all'inizio e alla fine del cucito. Utile quando serve che l'impuntura sia invisibile.
5) Punto a triplo stretch: utile quando hai bisogno di un punto elastico ma solido. Come, ad esempio, nel cucire un giromanica.
6) Punto a zig-zag: il classico punto a zig-zag.
7) Punto a zig-zag multiplo: usa questo punto per chiudere i bordi di un tessuto stretch che rischia di fare i bozzi con un punto regolare. Questo punto lo impedirà.
8) Punto sopraggitto: si usa per finire un orlo. Sulla mia macchina da cucire va utilizzato con un piedino apposito. Il piedino sopraggitto che guida il tessuto mentre lo cuci. Controlla il manuale e vedi se lo hai anche tu.
9) Punto maglia: questo punto si usa per cucire maglia e tessuto in stretch. Cucire lungo i bordi con una cucitura più grande permette di tagliare via l'eccesso e la parte di tessuto non cucita sarà più vicina ai punti.
10) Punto stretch: usa questo punto per il tessuto in maglina o quando hai bisogno che i punti non siano troppo rigidi.
11) Orlo invisibile (stretch): cuce un orlo invisibile su tessuti in stretch
12) Orlo invisibile: cuce un orlo invisibile
Punti per asole e occhielli.
Immagini prese dall'articolo originale
Questi sono i punti per i bottoni e gli occhielli, sono di vario tipo e vengono utilizzati per occhielli, aperture e asole.
13) Asola sensibile: questo punto creerà un'asola della grandezza che mi serve. Basta inserire il bottone all'interno del piedino apposito che si usa in questo punto.
14) Asola automatica: questo punto creerà automaticamente un'asola, basta impostare la taglia prima di cominciare a cucire.
15) Asola rotonda: utilizzato principalmente in tessuti di media pesantezza.
16) Asola a serratura: questo punto è utilizzato per tessuti leggeri e delicati.
17) Asola a serratura tonda: buono per tessuti di peso medio o pesante. Ottimo per bottoni grossi.
18) Asola in stretch: si usa sui tessuti in stretch.
19) Asola in maglia: si usa sulla maglia.
20) Cuci-bottone: con questo punto e il piedino apposito posso cucire un bottone al suo posto.
21) Punto di rammendo: ripara strappi e buchi.
22) Tracking: rinforza dove c'è n'è di bisogno, ad esempio nelle tasche el cavallo.
23) Occhiello: crea gli occhielli.
25) Punto da imbastitura.
Punti satin:
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questi punti sono chiamati così e hanno l'aspetto di un zig-zag molto fitto.
Sono punti decorativi, ottimi per bordi di coperte o cose del genere.
LS Locking stitch: crea un nodo invisibile
Punti di bordo:
Immagini prese dall'articolo originale
questi punti decorativi si utilizzano per chiudere i bordi del tessuto:
35) Punto a sella: l'autrice dell'articolo non sapeva il suo utilizzo? Tu sì? Faccelo sapere nei commenti
36) Punto a sella: l'autrice dell'articolo non sapeva il suo utilizzo? Tu sì? Faccelo sapere nei commenti
37) Doppio punto sopraggitto: usa questo punto per chiudere i bordi di tessuti che tendono a sfilacciarsi tanto.
38) Punto overlock: questo punto chiude il bordo del tessuto in un modo simile a come lo chiuderebbe una taglia-cuci. Da un tocco molto professionale al lavoro.
39) Bordo dentellato: punto decorativo
40) Punto applique: usalo per porre delle applique al tessuto o per avere un bordo con un punto applique.
Punti fantasia:
Immagini prese dall'articolo originale
la mia macchina ha anche un sacco di punti fantasia o simpatici che possono essere usati come decorazione. Eccone alcuni qua sopra.
La cosa ti ha aiutato? Hai scoperto altri punti sulla tua macchina da cucire che non pensavi di avere? Io sì, assolutamente!!!
Ti ricordi di questa immagine? Ne abbiamo parlato anche in questo articolo.
Oggi lo richiamiamo in causa per parlare della gonna a ruota.
Eccoti il tutorial! Buon divertimento!
Una neofita non riuscirà a cucire un abito da sera con strascico, scollo a cuore e fianco drappeggiato appena imparato ad infilare l'ago! Ci sono delle basi dalle quali partire.
Quali?
Ce lo dice Maria Luisa in questo video!
Ps. Per scoprire quali sono i colori, i tessuti, i tagli, i colli... Più adatti alla tua figura scarica la guida gratuita "I 9 segreti per scegliere l'abito giusto".
Senza dubbio, uno dei miei lavori preferiti di taglio, quando si tratta di cucire, è il nastro in sbieco. Adoro come, una cosa così semplice, possa aggiungere un tocco professionale ad un progetto, e con un investimento davvero piccolo di tempo e sforzo!
Oggi ti mostrerò alcuni dei miei barbatrucchi con il nastro in sbieco, incluso i mio metodo di cucitura del nastro in sbieco a prova di fesso, che ti assicurerà un risultato fantastico ogni volta.
Cominciamo, parliamo del nastro in sbieco.
Il suddetto nastro è fatto tagliando strisce di tessuto sullo sbieco (con un angolo di 45 gradi) e poi piegandoli e schiacciandoli in modo tale che possano essere posizionati sopra qualsiasi taglio vivo di tessuto e poi cuciti per chiudere e finire il bordo.
È possibile fare da sé il proprio nastro in sbieco ma oggi rimarremo a livelli da neofiti e ti mostrerò come usare il nastro in sbieco già pronto.
Ci sono diverse taglie e profondità di nastro in sbieco in commercio, da quelli sottilissimi a quelli molto ampi. Ma oggi ti mostrerò come usare la dimensione standard del nastro in sbieco: quello che si può piegare tranquillamente a metà.
Nei nastri in sbieco, la parte dietro della fettuccia è lievemente più ampia del davanti, come puoi vedere dall'immagine. Questo permette che, quando cuci il nastro dal davanti, è più facile prendere il bordo dietro senza il rischio di mancarlo.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
In teoria, è possibile semplicemente avvolgere il nastro in sbieco attorno a qualsiasi taglio vivo e cucirlo senza imbastitura, io facevo così. La fregatura è che con questo metodo spesso non riuscivo a beccare il bordo dietro del nastro cucendo da davanti, e che quindi mi toccava staccare tutti i unti e ricominciare da capo finché non ci riuscivo.
Aggiungendo un semplice passo al mio procedimento e imbastendo la fettuccia al tessuto sono stata in grado di cucire dritta senza mancare il bordo dietro, bye-bye frustrazione!!!
Adesso ti mostro come fare, è davvero semplice e puoi farlo sia per i bordi dritti che per le curve dove bisogna sovrapporre due pezzi di nastro.
METODO 1: Nastro in sbieco con bordi aperti.
Il metodo più semplice per cucire il nastro in sbieco è quando, semplicemente, ha bisogno di inserire un bordo vivo nel nastro senza preoccuparti di congiungere i bordi del nastro.
Un bell'esempio di questo metodo è quando ho cucito il giromanica di questo tutorial.
Ecco gli step da seguire quando si applica il nastro in sbieco sui tagli vivi.
Posiziona il progetto su una superficie in modo tale che il rovescio del tessuto sia in su. Taglia un pezzo di nastro della stessa lunghezza del bordo da coprire.
Srotola il nastro in sbieco e trova il lato più lungo della fettuccia. Con il nastro aperto, posiziona il lato più ampio del nastro sulla parte dietro del progetto, allineando i bordi vivi, come mostrato in figura. Invece di usare i soliti spilli io uso i becchi d'aquila.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
Metti in macchina il progetto e cuci lungo la piega del nastro, ricordati di sfilare i becchi d'aquila man mano che procedi. Ricordati di fare il punto inverso all'inizio e alla fine del lavoro.
Barbatrucco: usa un ago che vada bene con il tessuto anche se non va bene per il nastro in sbieco.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
Metti il progetto con il tessuto dritto su un piano di lavoro. Ripiega il nastro in sbieco sul bordo vivo del tessuto e imbastiscilo coi becchi d'aquila. Il bordo del tessuto dovrebbe solo coprire la linea di cucitura del passaggio precedente.
Barbatrucco: non tirare forte il nastro mentre lo pieghi perché potrebbe far formare delle antiestetiche pieghe una volta cucito. Il tuo scopo è quello di avere un bordo quanto più piatto possibile.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
5. Adesso cambia l'ago alla tua macchina da cucire inserendone uno che vada bene per il nastro in sbieco. Cuci il più vicino possibile al bordo della fettuccia, togli i becchi d'aquila man mano che avanzi, ricorda di fare il punto inverso all'inizio e alla fine del lavoro. Quando cuci devi prendere anche il bordo dietro del nastro.
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Ta-dà! Guarda che bel bordo, non ha un aspetto fresco e professionale?
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METODO 2: Nastro in sbieco con bordi adiacenti.
Ti ricordi il mio tutorial sull'astuccio porta gioielli da viaggio? Ecco un ottimo esempio di progetto che prevede l'impiego del nastro in sbieco con i bordi adiacenti. Il risultato è un lavoro liscio e elegante, senza antiestetici accavallamenti.
Ecco i passi da seguire per applicare il nastro in sbieco con bordi adiacenti:
Usa i becchi d'aquila per bloccare il nastro in sbieco sul rovescio del progetto, esattamente come fatto prima. Fai in modo di lasciare un paio di mm di accavallamento al punto in cui i due estremi si incontrano.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
Stringi assieme i due estremi, come ti mostro qua sotto, in modo tale che la fettuccia che sia della lunghezza perfetta del progetto. Segna i punti di incontro sul bordo del nastro con un pennarello lavabile e bloccalo con uno spillo.
Usa un ago da macchina da cucire che vada bene con la fettuccia e cuci lungo la linea. Rifila la cucitura fino ad ¼ e poi aprila come nella foto. Usa i becchi d'aquila per bloccare il nastro al bordo vivo del progetto.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
Ora basta solo cucire il nastro al progetto come fatto nel metodo 1; innanzitutto cucendolo nella piega del rovescio del nastro e poi rigirandolo sul bordo nudo e cucendo il più vicino possibile al bordo davanti del nastro.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
Una volta cucito il tutto il risultato sarà una bellissima e liscia cucitura dove i bordi di due nastri in sbieco si incontrano.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
Cucire un nastro in sbieco lungo un bordo curvo può essere difficile, ma il bello di imbastire il nastro al bordo dietro del progetto prima di cucire il nastro sul davanti è che se, per sbaglio, manchi il bordo dietro quando cuci, (come ho fatto io qua sotto) il dietro del nastro sarà comunque assicurato al tessuto grazie alla cucitura all'interno del nastro.
Non serve disfare il lavoro e fare tutto da capo.
IMMAGINE PRESA DALL'ARTICOLO ORIGINALE
Spero che questo articolo vi abbia ispirato ad aggiungere un passo in più nella cucitura del nastro in sbieco per ottenere un effetto liscio e professionale.
Un po' di esempi pratici? Guardate i risultati negli articoli linkati sotto l'articolo originale!
Ps. Per scoprire quali sono i colori, i tessuti, i tagli, i colli... Più adatti alla tua figura scarica la guida gratuita "I 9 segreti per scegliere l'abito giusto".
Come sistemare la tensione della bobina.
Se cuci sai di che parlo quando dico "oh mio Dio! È esplosa la bobina!". Ci siamo passate tutte!
Fili dappertutto, tessuti smangiucchiati e ago incastrato.
Oh che gioia! #sarcasmo
Bene, oggi parleremo di cosa fa esplodere le bobine delle macchine da cucire e cosa puoi fare per risolvere il problema.
Abbiamo (l'autrice dell'articolo parla del loro gruppo Facebook N.d.T) compilato una lista delle possibili cause e soluzioni al problema. La cosa difficile è che non c'è un'unica soluzione o un un unico motivo per cui la bobina esplode.
Quindi abbiamo creato una lista dei possibili colpevoli.
Salvatevi questo articolo da qualche parte, vi tornerà utile in futuro!
Questo post è stato ispirato da una domanda posta nel gruppo Facebook di Craftaholics Anonymous.
"Potete aiutarmi? Non riesco a capire perché la bobina fa così! -Em"
(Le risposte sono una fusione dei commenti a dei topic pubblicati sulla pagina FB del gruppo. N.d.T)
Cosa fare quando la bobina esplode:
Spero che questo post ti aiuti a trovare una soluzione e che ti abbia insegnato a sistemare da sola la bobina della macchina da cucire!!!
Ps. Per scoprire quali sono i colori, i tessuti, i tagli, i colli... Più adatti alla tua figura scarica la guida gratuita "I 9 segreti per scegliere l'abito giusto".